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Per la costituzione e l'attivazione di una piattaforma permanente di lavoro sull'area Musmeci

 

1. Accompagnare il percorso di tutela e valorizzazione del ponte come bene monumentale da parte del Mibac e della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali.

2. Mappare e mettere in relazione i luoghi dismessi, i luoghi di consumo e i progetti in essere lungo l'intera Area Musmeci

3. Individuare le centralità nell'area Musmeci per metterle in relazione fra loro, passando così da un sistema di isole a un arcipelago.

4. Elaborare un piano di comunicazione, che integri luoghi, persone, azioni e rappresenti la complessità del processo.

5. Indirizzare l'area Musmeci verso un programma di Smart City che valorizzi le sue qualità: sostenibilità energetica e ambientale, mobilità intelligente, cittadinanza attiva, valorizzazione del capitale sociale.

6. Completare il percorso di collegamento tra l'area Musmeci e l'agorà storica sovrastante, al fine di creare un rapporto di complicità spaziale e tematica.

7. Attivare un programma coordinato del verde, favorendo giardini in movimento e orti spontanei.

8. Attivare azioni culturali e artistiche per valorizzare l'area Musmeci come luogo del contemporaneo e dell'innovazione creativa.

9. Attivare la nascita di un museo diffuso contemporaneo come spazio sulla città e per la città, come luogo off e sperimentale.

10. Monitorare costantemente il fattore tempo con un cronoprogramma, affinché il processo agisca sul breve termine e proceda per fasi graduali e azioni mirate.

 


 

Il "Decalogo di intenzioni. Per la costituzione e l'attivazione di una piattaforma permanente di lavoro sull'area Musmeci" nasce all'interno del Workshop "Sotto il ponte sopra il fiume / spazio parco spazio piazza spazio museo. Paesaggio Architettura Semiotica a confronto", tenutosi presso l'Apof-Il dal 2 al 4 luglio 2012, all'interno del Programma Epos del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata.

Al Workshop hanno partecipato 31 giovani laureati portatori di competenze molto diverse, ma proprio per questo in grado di creare una situazione di "sorpresa creativa" prodotta dalla messa in discussione delle "guardie confinarie" dei propri saperi.